A Bologna il 4 ottobre si celebra il patrono, ovvero San Petronio, di seguito qualche nota storica del Vescovo al quale ancora noi bolognesi siamo legali.
Un legame “solido” forse dovuto alla presenza della chiesa a lui dedicata che vigila su Piazza Maggiore, o ancora perchè fu proprio il Vescono Petronio a far costruire le case nelle vicinanze di Santo Stefano.
Una presenza forte, che cambio lo scenario urbano bolognese.
C’è un profondo, antico legame che unisce il ricordo di San Petronio ai fedeli di Bologna, a quei cittadini, cioè, che vengono anche comunemente indicati come “Petroniani”, con termine che commenta efficacemente l’affetto dei Bolognesi per il loro Santo.
Petronio fu l’ottavo Vescovo di Bologna, e a seguito delle importanti vicissitudini che sconvolsero l’ambiente in quel secolo, rimase quale unica autorità accettata.
Anche Petronio, come molti altri Vescovi del tempo, proveniva dalla pubblica amministrazione, funzionario e figlio di funzionario. Si dice che fosse nato in Spagna, da padre romano, e in Spagna fu anch’egli Prefetto del pretorio, prima di venire in Italia, dove il Papa Celestino I lo convinse ad accettare, verso il 430, la Cattedra bolognese.
Bologna era allora diocesi suffraganea di Milano, e perciò i Vescovi milanesi vi si fermavano spesso. Uno fu il grande Sant’Ambrogio, che vi consacrò diverse chiese, tra le quali quella dei Martiri Vitale e Agricola.
Accanto a questa, il Vescovo Petronio costruì altri edifici sacri, facendo nascere quel suggestivo complesso di monumenti che i Bolognesi chiamano ” le sette chiese “. Oltre a ciò, San Petronio fece costruire, intorno alle ” sette chiese “, un intero quartiere a immagine di Gerusalemme e dei suoi santuari, per meglio proporre al popolo il culto dei Santi e la devozione per i sacri misteri.
Prima di dar mano alle chiese, però, San Petronio aveva ricostruito le case dei bolognesi.
Dopo la morte del grande Vescovo bolognese, avvenuta verso il 480, le reliquie del Santo vennero onorate costruendovi sopra una chiesa che divenne poi una delle più grandi e più belle della cristianità, e che ancora costituisce il centro ideale di Bologna, benché non ne sia la cattedrale.