L’esistenza dell’’altra metà’? Solo una grande illusione.
Parola della fotografa Alessia De Montis, che da venerdì 18 aprile al 28 giugno espone alla Galleria Oltredimore, in via del Porto 48 a/b a Bologna, la sua personale ‘To be apple or not to be apple. Un dubbio amletico sull’amore Platonico’: una serie di opere inedite, fotografie, video e installazioni, frutto di un progetto iniziato dall’artista nel 2012 a New York. Quella di Alessia è una vera e propria indagine sui dilemmi e misteri che affascinano e accompagnano l’uomo, come l’esistenza di una metà che combaci perfettamente. Ed eleva una semplice mela a protagonista del sentire umano, rimescolando riferimenti culturali e sfatando miti e cliché: da emblema del peccato originale a pomo della divina discordia, da metafora platonica del perfetto amore a strumento di conoscenza per la scoperta della gravità, da simbolo della più viva e folle città statunitense a quello dell’informatica più evoluta. La mela diventa anche oggetto di crudeltà distruttiva, sfregiata con un colpo letale. E non bastano le manipolazioni successive, la creazione della materia nuova per rinsaldare quanto si è spezzato, per creare un’altra metà a nostra immagine e somiglianza. A conti fatti l’aderenza perfetta delle due metà si rivela un’illusione.
Tre i concetti chiave del lavoro dell’artista: accettare, manipolare, cuocere, che vogliono ricordarci il nostro ruolo attivo nella personale ricerca della consapevolezza emotiva ed emozionale. L’accettazione del limite umano dura un istante ma richiede il coraggio di imbracciare “l’accetta” per dare un taglio netto al nostro ego e alle nostre proiezioni, che sono alla base dei fallimenti di tutto il nostro agire e delle relazioni basate su di esse.